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Il pignoramento dello stipendio: una modalità di recupero del credito.
Quando si parla di debiti, sia tra privati sia con finanziarie e banche, una delle questioni che genera maggiori paure riguarda il pignoramento dello stipendio. Ma vediamo quando è possibile e quali sono i limiti.
Il pignoramento dello stipendio consente al creditore di soddisfare il proprio credito chiedendo che vengano accantonati direttamente dallo stipendio del debitore degli importi che poi, con un decreto giudiziale, verranno a lui attribuiti. Attenzione però: il pignoramento dello stipendio passa sempre per il Tribunale che verifica sia la regolarità della procedura e che vi sia la cd. dichiarazione del terzo pignorato (vale a dire il datore di lavoro), il quale entro 10 giorni dal ricevimento della notifica del pignoramento da parte del creditore è tenuto a comunicare l’importo di cui a sua volta è debitore (vale a dire, l’ammontare dello stipendio).
Ma quale è il limite pignorabile?!
Il legislatore ha introdotto dei “paletti” per consentire di tutelare il cd. minimo vitale del debitore e comunque consentire un soddisfacimento del creditore.
Il limite dell’importo di stipendio pignorabile è fissato nel Codice di Procedura Civile, che stabilisce che lo stipendio non può essere pignorato oltre il limite di un quinto; tale calcolo deve essere effettuato sull’importo netto e non su quello lordo. Ad esempio, su uno stipendio netto di 1.000 euro il debitore ne può aggredire solamente 200 euro.
Purtroppo, a differenza delle pensioni e di altre indennità, nel caso dello stipendio non esistono limiti di ammontare al di sotto dei quali è impossibile il pignoramento. Per esempio, se la retribuzione mensile è di 300 euro al mese, il pignoramento consentito ammonterà a 60 euro. Questo evidentemente determina situazioni davvero insostenibili per il debitore, cui si può far fronte con diverse opzioni.
Il pignoramento peraltro è possibile effettuarlo anche sui contratti a tempo determinato, tuttavia, una volta cessato il contratto, il creditore dovrà iniziare nuovamente la procedura di pignoramento presso l’eventuale nuovo datore di lavoro.
Evidentemente la procedura di pignoramento dello stipendio è una delle forme maggiormente rischiose e per chi ha stipendi medio-bassi può determinare una vera e propria compromissione del reddito mensile. È bene pertanto, una volta ricevuta la notifica decreto ingiuntivo per il recupero del credito o l’atto di precetto, rivolgersi a professionisti competenti che possano suggerire le migliori soluzioni.