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Quanto costa vivere nel 2023
Aggressione senza fine per le famiglie italiane. La Cgia di Mestre stima che il 60% degli acquisti di ogni nucleo familiare se ne vada via per le spese cosiddette “obbligatorie”: cibo, bollette, benzina. Spese che sul territorio nazionale variano da 1450 euro a 3400 euro in alcune zone nel nord del paese. Scatta inoltre da questo mese per alcune famiglie anche l’incremento di stipendi inerente al settore dell’assistenza agli anziani pertanto le badanti costeranno anche fino a 200euro in più al mese.
Nello specifico, dopo che l’stat ha reso noti i dati dell’inflazione tendenziale di dicembre, ha calcolato che gli aumenti su base annua per famiglia ed emerge che la spesa aumenterà di una media di 2900euro data la crescita dei prezzi di un 13%. In testa alla classifica delle regioni più costose c’è il trentino che registra a famiglia un aggravio medio pari a 3296 euro su base annua. Segue la Lombardia con una crescita dell’11% e la Liguria con 13,6%.
Ci arrivano sempre di più richieste di persone in situazioni veramente drammatiche. Cittadini che lamentano bollette da più di 1000 euro, ad un cittadino arrivò una fattura elettrica a ridosso di Natale con un esecuzione immediata per più di 3000euro. Chiedendo spiegazioni si è ritrovato a parlare per giorni con centralini senza pietà e una riduzione importante dell’energia elettrica. Famiglie che cerchiamo di aiutare stralciando e rateizzando questi debiti ma a volte gli anticipi che questi enti privati richiedono anche per la sola riattivazione delle utenze sono al limite della decenza facendo rinunciare alle persone la poca dignità che essi hanno.
Nei ultimi mesi stiamo creando una collaborazione con diversi studi legali a livello centro-nord Italia che possano affiancarci nella lavorazione di posizioni probono (gratuite) per poter affrontare questo senso di disagio economico che sta dilagando in tutta l’Italia. L’impegno è massimo nella nostra missione e ci auguriamo che anche altri colleghi possano seguirci.